Il mio Instagram

header ads

Porque o sul do Brasil é um dos lugares mais frios do mundo?

 Il titolo può sembrare un'assurdità, o quanto meno una esagerazione, ma non lo é poi tanto. Durante il periodo invernale io ho più freddo qui in Brasile che quando vivevo in Italia, e guardate che dalle mie parti arrivare a -10° era una cosa normalissima. Non so spiegarne il motivo. Forse é l'aria diversa, l'umidità o chissà che. Fatto sta che qui in Brasile per undici mesi all'anno muoio di caldo, e per un mese o poco più muoio di freddo.

Una cosa che influenza molto questa sgradevole sensazione sono le case brasiliane. Come tutti sanno qui in Brasile non esiste il riscaldamento nelle case come in Europa o quasi il resto del mondo. Per di più il concetto di "isolamento termico" é praticamente sconosciuto. Di conseguenza le case risultano molto fredde in inverno e calde in estate.

Questa concetto di costruzione immobiliare a mio parere é tra le piú assurde che esistano. Il Brasile ha un'estensione da Nord a Sud di circa 4.300 km. È la stessa distanza che separa il punto piú a Nord della Finlandia con l'Egitto. Anche per chi non ci sia mai stato é ovvio immaginare che le case costruite nei paesi scandinavi siano diverse da quelle di Roma o addirittura con quelle dei paesi africani. Invece qui in Brasile é esattamente l'opposto. Le case che trovate per esempio a Manaus, in piena Amazzonia, sono le stesse che troverete nel Rio Grande do Sul. Cambierà un poco forse la forma ma la sostanza é sempre la stessa. È come se avessero creato uno stampo e le avessero fatte tutte uguali. Lasciate perdere le differenze architettoniche: alcune case sono alte, altre basse, alcune strette e alcune larghe, però in definitiva nascono tutte sotto lo stesso standard.

Ora, posso capire che nel Nord-Est o a Rio de Janeiro il ricaldamento non serva, dato che non fa mai freddo per lungo tempo. Ma nel Sud del Brasile il clima é diverso. Qui a Sorocaba, tanto per avere un'idea, pur non essendo in uno Stato molto a Sud, questa settimana abbiamo registrato una temperatura al mattino di circa 3°, ma con una sesazione termica equivalente a -2°. Da buon italiano vi posso assicurare che questo é vero freddo. A Santa Caterina é normale arrivare a temperature sotto lo zero. Però guardate la differenza: in Italia raggiungevo temperature ancora più basse, però se dovevo uscire mi coprivo bene e non sentivo freddo. Poi, quando entravo in casa o in un qualunque locale pubblico, avendo il riscaldamento acceso potevo finalmente scaldarmi e stare bene. Qui no. Qui dentro casa ho più freddo che fuori, So che non ci crederete ma a volte sono costretto a uscire di casa per scaldarmi un poco. E dentro casa devo usare felpe, maglioni e anche una sciarpa.

Quindi non capisco per quale motivo qui in Brasile nessuna casa, nemmeno quelle "mansão" milionarie, non abbiano un sistema di riscadalmento.

Probabilmente é per colpa della mente contorta dei propri brasiliani. Quest'idea di vivere in un paese tropicale non riesci proprio a toglierla dalla loro testa. "Ma qui fa freddo solo poco tempo all'anno", mi sento dire. E chi se ne frega, rispondo io. Come hai il condizionatore o il ventilatore per quando fa caldo, fai qualcosa per quando fa freddo. Se il riscaldamento lo usi anche solo un mese o due settimane all'anno meglio ancora, così avrai meno spese da pagare, ma perlomeno in quei giorni stai al caldo. Ma non riescono a capirlo. È la stessa cosa quando vedo in inverno persone che, in ogni caso vanno in giro in bermuda e infradito. È più forte di loro. Non entra nella loro testa che per ogni stagione o temperatura, per non dire circostanza, ci vuole l'abbigliamento adatto. O come quei brasiliani che pensano di vivere in Italia come se fossero ancora in Brasile. Ho amici e parenti che si lamentano costantemente del freddo, ma se gli dici di indossare un maglione in più o delle calze pesanti ti rispondono che a loro non piace usare molti indumenti. Allora rimani al freddo e non lamentarti. Ma si sa, capire la mente dei brasiliani é un'impresa quasi impossibile

O lugar onde mais senti frio até hoje foi no interior do Rio Grande do Sul, num inverno do ano 2000: um gélido – 3 C (com ventos de vale).  Estive no sul em outros invernos, pegando temperaturas em torno do 0 C. Nem mesmo nas Highlands, região da Escócia conhecida pelo clima gelado, passei tanto frio quanto no Sul do Brasil, ainda que sob as mesmas condições de temperatura.  A explicação é simples: em países de clima temperado (como EUA, Escócia, Inglaterra e outros do hemisfério norte ou até mesmo do extremo sul do hemisfério sul) existe uma coisa chamada “calefação”.  Todo recinto fechado tem algum tipo de aquecedor que faz o efeito contrário de um ar condicionado tão comum no Brasil: coloca calor no ambiente.  Enquanto o clima congela lá fora, você fica de bermuda dentro de casa com uma simples camisa de malha e dorme com um fino lençol de tecido sintético. O Sul do Brasil tem um clima sub-tropical (que na verdade é semi-temperado): verão com altas temperaturas… inverno com baixas temperaturas.  Mas as casas não tem calefação (salvo raríssimas e privilegiadas excessões).

As razões podem ser muitas.  Uma delas é que não houve políticas públicas que fomentassem a criação deste tipo de infra-estrutura (como rede de gás canalizado para aquecedores a gás;  ou o barateamento de aquecedores eletricos; ou ainda modos de amortizar o custo do consumo de energia adicional no inverno).  Parece que, em algum lugar da história, alguém incutiu no nosso imaginário que o país inteiro é tropical, que toda a gente gosta de futebol e sabe sambar.  Mas, a verdade é que nem todo o país é tropical, nem todo mundo se delicia com  futebol e uma grande parcela da população nunca sambou na vida. A ausência de calefação no Sul do Brasil gera, no inverno,  uma cena meio esquisita nesses tempos modernos: as pessoas ficam dentro de casa com roupa de frio, como se estivessem prestes a sair para rua, mas na verdade,  estão indo pra cama.  Aqui em Seattle todo ambiente fechado tem aquecedor.  No meu quarto tem aquecedor (até se esquece que há frio lá fora). Há inclusive leis que obrigam os recintos a manterem a temperatura sempre adequada (como há também em outros continentes).  No dia em que percebermos que não somos um país unilatelmente tropical, talvez haja mudanças que obriguem ou que gerem uma infraestrutura de calefaçao em estados como Paraná, Santa Cataria, Rio Grande do Sul e até mesmo em partes de São Paulo e Minas Gerais.  Só assim, habitantes do sul (e visitantes) vão deixar de sofrer a cada inverno como se ainda estivéssemos no século XIX.

Posta un commento

0 Commenti