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Per un mondo migliore


Ho ricevuto una e-mail da una  ragazza di 24 anni che risponde al nome di Lilliana Basile:
Ciao Franco,
mi chiamo Lilliana e sono appena tornata in Italia dopo un periodo di 7 mesi a Sao Paulo del Brasile.
Ti scrivo perché ho deciso di partecipare a un concorso lanciato dall'azienda Benetton, per giovani dai 18 ai 30 anni, dove si deve studiare un progetto per migliorare il mondo. Io l'ho scritto sul Brasile, o meglio su un legame tra Italia-Brasile. Puoi leggere un riassunto qui: http://unhate.benetton.com/unemployee-of-the-year/community/4566-lilliana/profile e entro lunedì scriverò un business-plan da inviare a Benetton.
I progetti vincitori saranno supportati con una borsa di 5.000 euro.
Purtroppo passeranno la prima selezione solo i progetti più votati dalla community online. Per questo volevo chiederti se, una volta letto i progetto, potresti valutare l'idea di pubblicarlo sul tuo blog e vedere se ci sono persone interessate a votarlo!
Che ne dici? Grazie per il tuo aiuto e buona giornata,
Lilliana

In pratica il suo progetto si basa sull’idea di una possibile condivisione di esperienze e di idee tra l’Italia e il Brasile, usando come strumento quella grande creatività italiana famosa in tutto il mondo. Personalmente trovo quest’idea molto interessante e penso che, forse non riusciremo a cambiare il mondo, ma perlomeno possiamo tentare nel fare qualcosa per migliorarlo. E qualunque idea o proposito è ben accetta.

Se andrete nel sito sopra citato, avrete la possibilità di votare per questo progetto. Peccato però che possono votare solo le persone dai 18 ai 30 anni, quindi io sono già escluso (sigh!).

Interessante anche il blog che la nostra Lilliana ha scritto durante il suo soggiorno in Brasile. Penso che valga la pena darci un’occhiata:


Un grande abbraccio a lei e a tutti quelli che cercano di fare qualcosa di concreto, e non solo stare a guardare lamentandosi.

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2 Commenti

  1. Dopo aver letto con non poche difficoltà il testo devo dire che si tratta di idee trite e ritrite e che la scarsa permanenza in Brasile dell'autrice non giustifica la frase Not so much because of the physical violence between people - that is underground, and often only imagined. Mi chiedo dove viveva, forse in un monastero di clausura. La violenza in Brasile, specialmente nelle grandi città come San Paolo è tangibile, ti circonda come melassa non appena metti i piedi fuori dalla parta di casa. Casa che non sempre, con le alte interriate elettrificate, telecamere, allarmi e altri sistemi ti pone al sicuro da una violenza endemica e sanguinaria.

    A parte le mie solite rimostranze, auguro a Lilliana (con due "L"?) di raggiungere a più alti risultati nella azienda Benetton, attendendo con impazienza l'apertura di uno store nella città di Fortaleza.

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